Acquistare i tuoi mobili da Rosin Arreda conviene ancora di più se fai richiesta del nuovo bonus mobili 2025, ma ricorda la CILA o SCIA sono indispensabili. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per comprare complementi di arredo con gli incentivi statali.
Nuovo Bonus Mobili 2025: cos’è e chi lo può richiedere

Il Bonus Mobili 2025 è una detrazione fiscale IRPEF del 50 % sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili, grandi elettrodomestici (classi energetiche minime: A per forni, E per lavatrici/lavastoviglie, F per frigoriferi/congelatori) e illuminazione destinati ad arredare immobili in ristrutturazione.
Il bonus, confermato dalla Legge di Bilancio 2025, ha un tetto di spesa di 5 000 € (su cui si calcola la detrazione) e va ripartito in 10 anni.
Chi ne può usufruire?
- Chi ha iniziato lavori di ristrutturazione edilizia (manutenzione straordinaria, risanamento, restauro conservativo) dal 1° gennaio 2024 o ha iniziato in quell’anno e continua nel 2025.
- Anche chi ha eseguito interventi come sostituzione caldaie, climatizzatori, installazione stufe con biomassa (considerati manutenzione straordinaria).
- Può riguardare sia la prima casa che seconda casa.
CILA o SCIA: quando sono indispensabili?
1. CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata)
- La CILA è necessaria quando i lavori realizzati rientrano in manutenzione straordinaria o interventi edilizi (come frazionamenti, rifacimento facciate, modifica impiantistica).
- La sua presentazione determina ufficialmente la data di inizio lavori, fondamentale per dimostrare l’anteriorità dell’intervento rispetto all’acquisto dei mobili.
- Anche i lavori già eseguiti senza titolo legittimo possono essere sanati in sanatoria tramite CILA, con relazione tecnica e sanzione amministrativa.
2. SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
- La SCIA si utilizza per interventi più complessi rispetto alla CILA – ad esempio ampliamenti volumetrici, cambi d’uso, opere e impianti più strutturali.
- Anche in questi casi, serve per regolarizzare l’intervento ed attestare la data di inizio lavori, prerequisito per avere il bonus.
Casi senza CILA/SCIA
- Non serve in caso di interventi minori, ad esempio tinteggiature interne non sulle parti comuni del condominio.
- Alcuni lavori su parti complesse o vincolate possono richiedere permessi diversi (es. Permesso di Costruire).
Perché CILA/SCIA sono fondamentali per il Bonus Mobili
- Dimostrazione della data di avvio lavori: la normativa impone che l’inizio dei lavori sia precedente all’acquisto dei beni fiscoetasse.com+4ediltecnico.it+4vogliadiristrutturare.it+4.
- Il documento attesta la legittimità dell’intervento, requisito per beneficiare della detrazione.
- Nel caso di lavori eseguiti prima del 2024, è possibile sanare in CILA anche a posteriori, ribadendo la data d’inizio e rispettando le regole formali .
Riepilogo operativo: cosa fare per richiedere il bonus
- Avviare i lavori: presentare CILA o SCIA tramite tecnico abilitato.
- Conservare la documentazione:
- Ricevute/dichiarazioni CILA o SCIA con data certa.
- Fatture e scontrini dei mobili e dei grandi elettrodomestici (con codice fiscale).
- Ricevute di pagamento con bonifico, carta o finanziamento (pagamento tramite società finanziaria).
- Conservare eventuale documentazione ENEA per elettrodomestici (non obbligatoria ma consigliata).
- Presentare la dichiarazione dei redditi: indicare le spese nel modello 730 o Redditi e ripartire la detrazione su 10 anni.
Conclusioni: CILA/SCIA sono davvero “indispensabili”?
Sì. Senza un titolo edilizio (come CILA o SCIA) che attesti formalmente l’inizio dei lavori di ristrutturazione istante prioritario rispetto all’acquisto di mobili, non è possibile richiedere il Bonus Mobili 2025. Quindi, anche per lavori apparentemente semplici ma riconducibili a manutenzione straordinaria, serve la CILA o la SCIA.